Le trattenute nel corpo della busta paga

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Nel corpo della busta paga dei dipendenti sono presenti diverse trattenute calcolate in percentuale sul reddito del dipendente stesso.

La percentuale di queste trattenute varia in base a diversi aspetti: dalla localizzazione geografica dell’azienda, all’iscrizione del dipendente alle firme sindacali.

Ma quindi quali trattenute sono presenti nel corpo della busta paga?

Elenco trattenute nel corpo della busta paga

Nella busta paga dei dipendenti si trovano:

  • Trattenute regionali, spesso indicate nelle buste paga come “addizionale regionale”;
  • Trattenute comunali, solitamente indicate come “addizionale comunale”;
  • Trattenute sindacali, che vengono versate direttamente per finanziare e sostenere le sigle sindacali a cui il lavoratore è iscritto.

Andiamo a vederle nel dettaglio.

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Trattenute regionali

Gli addizionali regionali sono delle trattenute che vengono “pagate” dal dipendente direttamente in busta paga, purché l’IRPEF lorda sia maggiore rispetto alle detrazioni.

Facciamo alcuni esempi per chiarire meglio:

  • Mario, dipendente dell’azienda Pincopallino, ha un’IRPEF lorda di 1500€ calcolata sul suo reddito, e delle detrazioni da lavoro dipendente di 1800€. In questo caso le detrazioni superano l’IRPEF, quindi non si applica l’addizionale regionale;
  • Giulio, anche lui dipendente della stessa azienda, ha un’IRPEF lorda di 2400€ e le stesse detrazioni da lavoratore dipendente (1800€). In questo caso le trattenute regionali verranno applicate .

La percentuale (aliquota) che viene trattenuta al dipendente è pari all’1,23% dell’imponibile IRPEF in tutto il territorio nazionale ad esclusione delle regioni che hanno deliberato una tassazione maggiore, che comunque non può mai essere superiore al 3,33%.

L’addizionale regionale viene calcolata dall’azienda nel conguaglio di dicembre e le trattenute vengono rateizzate a partire dalla busta paga del gennaio successivo.

Vediamo un esempio: nel dicembre 2022 viene calcolato l’addizionale regionale di Giulio, per un totale di 250€. Importo che viene quindi rateizzato in 11 rate mensili (22,72€) e trattenute a partire dalla busta paga di gennaio 2023.

Trattenute comunali

Anche le addizionali comunali, come quelle regionali, vengono trattenute solamente nel caso in cui l’IRPEF lorda sia maggiore delle detrazioni.

In questo caso la percentuale non può però superare lo 0,8% del reddito e i singoli comuni possono decidere di inserire delle soglie di reddito al di sotto delle quali questa tassa non è dovuta. 

Solamente nel caso in cui non venga rispettato il patto di stabilità, l’aliquota può essere aumentata dello 0,3%.

Se prendiamo ad esempio il comune di Roma, l’addizionale comunale è pari allo 0,9% del reddito e sono esenti i lavoratori con un reddito inferiore ai 12.000€.

I pagamenti delle trattenute comunali, a differenza delle addizionali regionali, vengono calcolati utilizzando un sistema di acconto e saldo.

L’acconto, pari al 30%, viene calcolato in base al reddito dell’anno precedente e le trattenute sono divise in 9 rate mensili.

Il saldo del 70% viene invece calcolato, in fase di conguaglio, a partire dal reddito dell’anno corrente e viene trattenuto dal gennaio dell’anno successivo, come per l’addizionale regionale.

Vediamo anche in questo caso un esempio.

Giulio lavora a Roma e nel 2021 ha avuto un reddito di 20000€.

L’acconto del 2022 è quindi 20000€ x 0,9% x 30% =54€. Questi 54€ vengono trattenuti dalle buste paga di Giulio a partire da gennaio 2022.

Alla fine del 2022, Giulio ha avuto un reddito di 25.000€. 

Il saldo del 2022 viene quindi calcolato così:

25.000 x 0,9% – 54€ (acconto) = 171€

Questi 171€ vengono rateizzati (11 mesi) e trattenuti nelle buste paga a partire da gennaio 2023.

Trattenute sindacali

Le trattenute sindacali, spesso indicate anche come quote sindacali, vengono calcolate all’interno della busta paga solamente nel caso il lavoratore sia iscritto a un sindacato.

L’aliquota delle trattenute sindacali è circa l’1% della paga base (quindi la paga minima del lavoratore in base al suo inquadramento) e viene calcolata mensilmente all’interno della busta paga.

Per eliminare questa trattenuta, il lavoratore deve comunicare la disdetta di iscrizione al sindacato, inserendo queste informazioni:

  • nome e cognome del richiedente disdetta;
  • data e luogo di nascita;
  • città di residenza;
  • numero di telefono;
  • nome dell’azienda dove si lavora;
  • città in cui ha sede l’azienda;
  • nome del sindacato che intende disdire.

Per concludere possiamo dire che queste sono le principali trattenute presenti nel corpo della busta paga, a cui si sommano ovviamente l’IRPEF e altri costi (come ad esempio il contributo IVS).

Con questa breve guida, ogni imprenditore è pronto a rispondere alle domande dei dipendenti!

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