Cos’è un piano welfare? Come costruire un piano welfare? E quali benefici porta?
Sono solo alcune delle domande a cui rispondiamo in questo articolo.
Con welfare aziendale si intendono tutte le iniziative che un’azienda intraprende per migliorare la qualità lavorativa ed aumentare il potere di acquisto dei propri dipendenti e del proprio nucleo familiare.
È impossibile dare una definizione certa ed unica a welfare aziendale. Perché se è vero che da una parte gli obiettivi sono chiari, è altrettanto vero che esistono modi diversi per realizzare il piano di welfare.
Cosa si intende con Piano Welfare
La dicitura Piano Welfare mette insieme tutte le attività progettate e messe in atto dal datore di lavoro per erogare beni e servizi nei confronti dei lavoratori.
Tutto ciò crea un impatto importante dal punto di vista economico per i dipendenti e le loro famiglie, aumentando il potere di acquisto e aumentando il proprio benessere. E al tempo stesso tutti i servizi e beni erogati portano vantaggi fiscali non indifferenti per l’azienda.
Affinché un piano welfare abbia successo, è necessario che questo sia personalizzato per la propria azienda. Ascoltare i bisogni dei dipendenti ed avere chiari gli obiettivi aziendali permette di personalizzare al meglio il piano welfare.
Come costruire un Piano Welfare di successo.
Probabilmente l’aspetto più complicato per l’azienda è proprio la costruzione del piano welfare. Questa infatti non è un passaggio né semplice né tanto meno immediato. È un’attività articolata che può essere svolta al meglio da un esperto in welfare aziendale, perché richiede competenze specifiche. Ma soprattutto deve mixare al meglio gli obiettivi aziendali con i reali bisogni dei lavoratori.
Ci sono 4 passaggi da seguire in maniera accurata per costruire un piano di successo:
- Analisi preliminare
- Progettazione
- Attivazione
- Monitoraggio periodico
Analisi preliminare
È la fase iniziale, forse la più importante. Poiché il piano welfare deve tenere conto delle esigenze e dei bisogni dei lavoratori, in questa fase è assolutamente consigliata la somministrazione di un questionario che dia voce ai lavoratori e a ciò che possano preferire.
Allo stesso tempo è in questa fase che l’azienda, almeno che non l’abbia già fatto in precedenza, deve chiarire gli obiettivi aziendali e capire ciò che vuol raggiungere. Ad esempio in termini di assenteismo, aumento della produttività, maggiore formazione dei dipendenti. Perché tutto questo deve essere perfettamente mixato con i bisogni dei dipendenti nel piano welfare.
Potrebbe essere molto utile in questa fase per l’azienda avvalersi delle prestazioni di un professionista in ambito welfare, o inserire in azienda un HR manager. Sono loro che conoscono tutte le possibilità, che riescono a concretizzare al meglio i bisogni dei lavoratori, e la scelta di un software giusto di cui avvalersi per erogare i beni e i servizi che l’azienda metterà a disposizione dei dipendenti.
Progettazione
La seconda fase riguarda proprio la progettazione. In questa fase è bene capire come fornire i beni e i servizi ai lavoratori, quindi se la scelta del software indicato è quella corretta.
Sempre in questa fase deve essere chiaro il budget a disposizione per l’azienda per la realizzazione del piano welfare. Misurare i costi e i benefici è fondamentale per definire se le azioni da intraprendere possono avere validità pluriennale oppure devono essere rinnovate di anno in anno.
Da non sottovalutare è anche l’analisi di ciò che prevedono i CCNL di riferimento: questi possono già chiarire quali sono gli strumenti già a disposizione del datore di lavoro, da integrare nel piano welfare.
E dulcis in fundo è in questo momento che va definito il paniere dei beni e servizi che l’azienda mette a disposizione dei dipendenti all’interno del piano welfare.
Attivazione
Definito il progetto di welfare devono essere informati i lavoratori e coinvolti nel piano di welfare. in questo modo potranno sentirsi veramente beneficiari dei benefit e delle possibilità riservate loro.
Il successo del piano welfare passa ovviamente dall’utilizzo che i lavoratori ne fanno, pertanto è importante formarli sull’utilizzo della piattaforma che permette loro di richiedere beni e servizi, che sia attraverso dei brevi percorsi formativi, oppure con dei semplici video tutorial.
Monitoraggio periodico
Il monitoraggio è importantissimo. Nel tempo i bisogni e le necessità dei dipendenti possono cambiare. Pertanto è sempre buona pratica ascoltare costantemente i bisogni dei dipendenti e apportare dei cambiamenti se necessario.
Per comprendere e valutare al meglio gli effetti del piano è necessario:
- Monitorare il livello di adesione dei lavoratori;
- Controllare se sono state riscontrate difficoltà nell’erogazione dei servizi;
- Capire se tutti i dipendenti sono aggiornati sulla presenza del welfare aziendale;
- Valutare quali sono i beni e i servizi più richiesti e quelli meno.
Piano welfare: benefici per aziende e dipendenti
Ne abbiamo già parlato in un articolo precedente in maniera abbondante, che puoi trovare qua Welfare aziendale: cos’è e significato, ma attuare un piano welfare porta benefici per i dipendenti, e lo abbiamo già visto, e anche per le aziende. Vediamoli in breve.
Benefici per i dipendenti:
- Maggiore serenità;
- Affievolimento dello stress di ufficio, con migliore equilibrio casa-lavoro;
- Aumento della motivazione, fiducia e produttività;
- Aumento della capacità di acquisto personale e del proprio nucleo familiare.
Benefici per le aziende:
- Mantenere e attrarre nuovi talenti;
- Dipendenti più motivati;
- Minore assenteismo;
- Riduzione del turnover aziendale e conseguente abbattimento dei costi aziendali;
- Beneficio fiscale.
Riferimenti normativi: