Una delle forme di flessibilità lavorativa è l’apprendistato e in questo articolo andremo a capire quali sono i contributi per l’apprendistato che ogni azienda deve versare.
Il contratto di apprendistato è una delle forme contrattuali più utilizzate per l’inserimento di giovani in azienda. E questo perché presenta aspetti vantaggiosi sia per l’azienda che per il giovane.
Infatti, il datore di lavoro ha così la possibilità di formare il giovane lavoratore e valutare le sue potenzialità. Il giovane lavoratore al tempo stesso ha la possibilità di inserirsi gradualmente in azienda, e diventare nel tempo una risorsa su cui poter contare.
Questa forma contrattuale porta vantaggi anche in termini fiscali e può essere senza dubbio equiparato ad un contratto a tempo indeterminato.
Vediamo in breve il contratto di apprendistato e quali sono i contributi per apprendistato da versare, e le agevolazioni fiscali dovute.
Il contratto di apprendistato in breve
L’apprendistato è un contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato finalizzato alla formazione e all’occupazione giovanile. Questa è la definizione essenziale, che abbiamo già dato in un precedente articolo (-> Apprendistato: caratteristiche e gestione).
Il contratto di apprendistato è lo strumento pensato e realizzato per contrastare il fenomeno della disoccupazione giovanile, ed ha una durata minima di almeno 6 mesi.
La durata massima è invece stabilita dai singoli CCNL di settore, da accordi sindacali interconfederali o da accordi tra Università e Regione.
Esistono tre diverse tipologie di apprendistato, che danno anche indicazioni in merito all’età che il lavoratore può avere per essere inserito in azienda con un contratto di apprendistato:
- Apprendistato per la qualifica e il diploma professionale, il diploma di istruzione secondaria superiore e il certificato di specializzazione tecnica superiore;
- Apprendistato professionalizzante;
- Apprendistato di alta formazione e ricerca.
Per approfondire le età utili per le quali è possibile proporre ai lavoratori il contratto di apprendistato ti rimandiamo alla lettura di questo articolo: Apprendistato fino a che età: gli aggiornamenti del 2023.
I contributi per apprendistato da versare
In apertura di articolo abbiamo detto che assumere un giovane lavoratore con il contratto di apprendistato è vantaggioso sia per quest’ultimo che per l’azienda.
Tra i vantaggi per il datore di lavoro infatti ci sono:
- Esonero da ogni obbligo retributivo per le ore di formazione svolte nell’istituzione formativa;
- Retribuzione del 10% di quella che sarebbe dovuta al lavoratore per le ore di formazione a carico del datore di lavoro;
- Inquadramento del lavoratore fino a 2 livelli inferiori rispetto a quello spettante in applicazione del CCNL, oppure possibilità di stabilire la retribuzione dell’apprendista in percentuale all’anzianità di servizio;
- Beneficio di un trattamento agevolato fino all’anno successivo alla prosecuzione dell’apprendistato.
Altri benefici invece riguardano i contributi per apprendistato che l’azienda deve versare. Infatti:
- Caso con Azienda con meno di 9 dipendenti: per i primi 3 anni sgravio contributivo pari al 100%, fino ad un massimo di 3.000,00€. Terminati i 3 anni l’aliquota contributiva è pari al 10%, mentre a carico del lavoratore resta un’aliquota contributiva del 5,84%, calcolata sull’imponibile;
- Caso con Azienda con più di 9 dipendenti: aliquota contributiva pari all’11,61%, dove quasi la totalità dell’importo è destinata ai contributi previdenziali, mentre la residua parte che resta è destinata ai fondi interprofessionali e all’ASPI.
Contributi apprendistato: conclusione
In questo brevissimo articolo abbiamo dato una definizione chiara e sintetica sul contratto di apprendistato e le relative tipologie che possono essere stipulate. Con i giusti rimandi ad altri articoli per approfondire di più.
In particolar modo l’attenzione è stata posta sui contributi per l’apprendistato che l’azienda deve versare, diversificati per aziende con meno di 9 dipendenti e aziende con più di 9 dipendenti.
Ovviamente per accedere allo sgravio contributivo l’azienda deve essere in regola con i contributi versati e deve rispettare gli accordi stipulati a tutti i livelli (CCNL e Regione).
Giusto un esempio per concludere.
Per capire quanto costa assumere un apprendista è necessario calcolare la RAL (Retribuzione Annua Lorda). Questa si calcola così:
Importo Lordo * 12 mensilità + importo tredicesima + importo quattordicesima
Nella RAL non sono compresi i contributi previdenziali e assicurativi a carico dell’azienda.
In questo caso i contributi sono pari all’11,61% della retribuzione imponibile ai fini INPS, mentre a carico del lavoratore apprendista è pari al 5,84%.