Una guida efficace sul Contratto di Apprendistato Professionalizzante

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Il Contratto di Apprendistato Professionalizzante è una tipologia di contratto a tempo indeterminato che ha come obiettivo l’apprendimento di un mestiere o il conseguimento di una qualifica professionale. 

Ne abbiamo già parlato in 2 articoli precedenti (Apprendistato: caratteristiche e gestione e Apprendistato fino a che età: gli aggiornamenti del 2023) in cui abbiamo visto come il contratto di apprendistato professionalizzante si rivolge principalmente ai giovani con età compresa tra i 18 e i 29 anni.

Non solo. Si rivolge anche agli over 30 perché ha come fine la qualificazione o riqualificazione professionale di lavoratori disoccupati.

In questa guida andremo oltre, e scopriremo cos’è e come realmente funziona.

Una guida efficace sul Contratto di Apprendistato Professionalizzante

Cos’è e a chi si rivolge il contratto di apprendistato professionalizzante

L’Apprendistato Professionalizzante è una tipologia di contratto volta all’inserimento o al reinserimento dei giovani nel mondo del lavoro. Infatti è possibile stipulare un contratto di apprendistato professionalizzante con i giovani con età compresa tra i 18 e i 29 anni. Quindi che non hanno ancora compiuto il 30esimo anno di età.

Questa tipologia di contratto si estende poi, senza limiti di età, a qualunque lavoratore che:

  • beneficia di un trattamento di disoccupazione;
  • beneficia di un’indennità di mobilità;
  • beneficia del trattamento straordinario di integrazione salariale.

Il contratto di Apprendistato è disciplinato dal Decreto Legislativo 15 giugno 2015, n. 81 e successive modifiche, e come definito anche dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, esistono tre tipologie di apprendistato.

Oltre all’Apprendistato Professionalizzante ci sono:

  • Apprendistato per la qualifica e il diploma professionale, il diploma di istruzione secondaria superiore e il certificato di specializzazione tecnica superiore;
  • Apprendistato di alta formazione e ricerca.

Rispetto a questi due, l’apprendistato professionalizzante mira al raggiungimento di una qualifica professionale, valida al 100% ai fini contrattuali.

Eccezioni

Oltre al caso eccezionale legato al fatto che non ci sono limiti di età nel caso di lavoratore beneficiario di un trattamento di disoccupazione o di un’indennità di mobilità, c’è un altro caso eccezionale da regolamentare. 

Il limite di età massimo è ridotto a 23 anni (ovvero 24 anni non compiuti) nel caso di assunzione di lavoratori sportivi in apprendistato professionalizzante, da parte delle società e associazioni sportive professionistiche.

Durata e requisiti del Contratto di Apprendistato Professionalizzante

Essendo un contratto a tempo indeterminato, quindi sprovvisto di una scadenza temporale, ha una durata indeterminata. 

Ciò che invece ha una scadenza è il periodo formativo, ovvero quel periodo in cui il lavoratore deve essere formato per l’ottenimento della qualifica prescritta nel contratto stesso.

Il responsabile di questa formazione è il datore di lavoro, che quindi può provvedere direttamente alla formazione dell’apprendista, oppure tramite un ente formativo terzo.

Ciò che ha una durata invece è la durata minima del contratto di apprendistato, che è definita in 6 mesi. La durata massima invece non può essere superiore a:

  • 3 anni, per gli aventi diritto;
  • 5 anni, per i profili legati all’artigianato, in linea al CCNL di riferimento.

Solo nel caso di apprendistato stagionale è possibile stipulare contratti di lavoro a tempo determinato. E anche in questo caso sono i CCNL di riferimento che stabiliscono le regole da rispettare.

Requisiti per il datore di lavoro

In base alla grandezza dell’azienda, c’è il requisito dimensionale che definisce quanti apprendisti possono essere assunti: 

  • Aziende con meno di 10 dipendenti: assunzione di numero di apprendisti pari al numero di lavoratori qualificati;
  • Altre aziende, assunzione di un massimo di 3 apprendisti ogni 2 lavoratori qualificati.

Inoltre il datore di lavoro deve ambire alla formazione e alla qualificazione del lavoratore, nonché all’acquisizione di competenze, attraverso la formazione di base e trasversale, volta sotto la responsabilità dell’azienda, e un apprendimento tecnico professionale, solitamente offerto dall’azienda.

Altre informazioni utili sul Contratto di Apprendistato Professionalizzante

Dimissioni o licenziamento

Il contratto di apprendistato professionalizzante è a tutti gli effetti un contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato. Pertanto si applicano le regole ordinarie sia in caso di recesso da parte del lavoratore, sia in caso di risoluzione consensuale del rapporto.

Questo significa che il datore di lavoro può licenziare il lavoratore prima che questo completi il percorso professionalizzante. Ovviamente per giusta causa: devono sussistere validi motivi.

E allo stesso tempo anche il lavoratore può interrompere il rapporto presentando le proprie dimissioni con i canonici 15 giorni di preavviso (preavviso che non va rispettato nel caso il lavoratore sia sempre in periodo di prova).

Agevolazioni e vantaggi per le aziende

La forma contrattuale dell’apprendistato è una tipologia di contratto molto vantaggiosa sia per i lavoratori che per le aziende:

  • Esonero dai contributi previdenziali per le piccole aziende;
  • Inquadramento dell’apprendista fino a 2 livelli inferiori;
  • Nessun obbligo di assunzione al termine del contratto di apprendistato;
  • Aliquota contributiva molto bassa per le imprese con un numero di dipendenti inferiore a 9.

Oltre ai vantaggi definiti dalla legge e dalle normative, ci sono poi quei vantaggi intrinsechi di cui un’azienda moderna non può fare certamente a meno:

  • Investire sui talenti: con l’apprendistato i costi per la formazione del personale sono più bassi e questo non può più essere considerato un limite;
  • Processo di integrazione facilitato e ricambio generazionale: un periodo di almeno 3 anni che prepara il lavoratore per l’inserimento in azienda, al termine del quale sarà davvero una risorsa pronta per l’azienda. Questo grazie anche alla presenza di un tutor che possa trasferire al giovane tutto il proprio bagaglio di conoscenze ed esperienze così da permettere un rapido ricambio generazionale.

Conclusione

Il contratto di apprendistato professionalizzante è un’opportunità vera ed unica per ogni azienda. Gli incentivi rappresentano un’occasione, sia per l’azienda che per il lavoratore stesso, perché consapevole che l’azienda investirà su di lui.

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