Il welfare aziendale è uno strumento ottimale per incentivare la produttività e la soddisfazione dei dipendenti. Inoltre, con un buon piano di welfare l’azienda può contribuire a migliorare lo stile di vita e il benessere delle proprie risorse. In questo articolo vediamo come può essere gestita l’erogazione dei benefit del welfare aziendale in busta paga.
Il welfare aziendale
Il welfare aziendale è un beneficio e un vantaggio sia per i datori di lavoro che per i dipendenti.
Tra questi, esistono tipologie di benefit che non concorrono a formare reddito e sono deducibili per le aziende. Inoltre, in alcuni casi i benefici di welfare aziendale possono essere erogati direttamente in busta paga.
Welfare aziendale in busta paga
Il welfare è uno strumento a disposizione delle aziende con il quale offrire ai dipendenti benefici aggiuntivi rispetto al salario standard, volti a migliorare il benessere e la qualità della loro vita. Si tratta di prestazioni erogate mensilmente che ottimizzano il cuneo fiscale dell’azienda ed allo stesso tempo migliorano la produttività dei lavoratori.
Le aziende possono erogare ai propri dipendenti i servizi welfare attraverso la busta paga.
I benefit erogati in busta paga in genere corrispondono ad una somma maggiore rispetto al normale compenso prestabilito, ma possono anche comprendere servizi quali: l’assistenza sanitaria, il supporto per la formazione e la cura del benessere del singolo lavoratore.
I benefit possono essere erogati direttamente ai dipendenti, ma anche distribuiti attraverso dei provider esterni, come piattaforme online, che aiutano le aziende a gestire i propri piani di welfare.
Gestire l’importo del credito welfare
Per gestire l’importo del credito welfare da assegnare ad ogni dipendente si può prendere in considerazione l’inquadramento e l’anzianità di servizio.
Inoltre va fissato l’arco temporale utile per il tempo di utilizzo ed è importante garantire che i benefici siano equi tra tutti i lavoratori e soddisfino le esigenze di ognuno.
Tassazione sul welfare aziendale
Tra i principali vantaggi del welfare aziendale vi è la non applicazione di IRPEF e contributi.
I flexible benefit, infatti, sono uno strumento che consente ad aziende e lavoratori di godere di notevoli benefici, tra cui importanti risparmi economici e fiscali.
Infatti i servizi welfare non sono assoggettabili ad aliquota del 10%, diventando così uno strumento utile per l’impresa che rende la spesa deducibile ai fini IRES.
È importante ricordare però che i benefit aziendali sono esenti da tassazione solo quando rientrano nei limiti fiscali imposti dalla legge, i quali variano a seconda della natura del benefit.
Nel caso in cui si oltrepassi la soglia prevista, occorre versare contributi con l’imponibile stabilita per ogni caso.
Limiti dell’erogazione dei benefit
Come detto sopra, in base al benefit erogato esistono alcuni limiti oltre i quali si concorre alla formazione del reddito.
Questo vorrebbe dire che il lavoratore dipendente dovrebbe includere il valore del benefit nel reddito imponibile e pagare le relative imposte.
Categorie di benefit che non concorrono a formare il reddito:
- Assistenza medica
- Buoni pasto cartacei fino a 4€ giornalieri
- Buoni pasto elettronici fino a 8€ giornalieri
- Spese scolastiche
- Assistenza a persone anziane
- Trasporto pubblico
- Previdenza integrativa per un fondo di previdenza complementare con limite annuo di 5164,37€.
- Fringe benefit: non erogati sotto forma di denaro, ma di beni e servizi. Possono essere, ad esempio, buoni carburante o buoni spesa e sono esenti da tasse fino a un valore di 600€.
- Assistenza sanitaria integrativa: con un limite di deducibilità fiscale pari a 3616,20€.
Welfare aziendale in busta paga: rimborsi spesa
Alcune tipologie di benefit compaiono in busta paga come voce figurativa. Altri invece prevedono un rimborso spese.
Alcuni esempi di rimborso spesa:
- spese per istruzione dei familiari
- spese assistenziali
- spese per abbonamenti al trasporto pubblico
Questa tipologia di benefit aziendali è completamente esente da tasse e contributi e viene erogato direttamente in busta paga sommandosi al netto dello stipendio mensile.
Welfare aziendale: novità del 2023
Aggiornamento Maggio 2023
Fringe benefit
Il Dl Lavoro n. 48/2023 ha innalzato il limite di esenzione dei fringe benefit per l’anno 2023 a 3.000 euro, esclusivamente per i lavoratori con figli a carico. Questo riguarda sia i bonus aziendali che i rimborsi per le bollette. Per i lavoratori senza figli, invece, il limite di esenzione rimane a 258,23 euro.
Dopo i numerosi interventi dello scorso anno da parte del Governo, il welfare aziendale è stato riportato in parte nell’inquadramento dato dalla legge che lo regolamenta, il TUIR, anche se rimane una materia in continua evoluzione.
Bonus carburante
Un’altra novità riguarda il bonus carburante di 200 euro.
Questo bonus previsto dal Decreto Trasparenza, poi convertito in Legge, può essere erogato dal datore di lavoro in aggiunta ai fringe benefit, anche ad personam e per i dipendenti che già beneficiano dell’auto aziendale.
Il bonus è stato confermato per tutto il 2023, ma a seguito di una revisione. Infatti, inizialmente defiscalizzato e libero da contributi previdenziali, sarà invece soggetto ai contributi INPS, che ammontano a circa il 30% per le aziende e al 9% per i dipendenti.
Premio di risultato
Ultima novità per il 2023 è la diversa tassazione straordinaria del premio di risultato in busta paga, mentre permane il regime di detassazione totale che vige per il premio di risultato convertito in Welfare.
Conclusioni
In questo articolo abbiamo visto come viene gestita l’erogazione del welfare in busta paga.
Ricordiamo che al di là dei benefici fiscali, quindi che si tratti di benefit esenti o soggetti a tassazione, l’attuazione di un piano welfare aziendale rappresenta un vero e proprio benessere per le proprie risorse ed è quindi un ottimo strumento da inserire nella propria azienda.