L’apprendistato è un contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato finalizzato alla formazione e all’occupazione giovanile.
In questo articolo vedremo quali sono le caratteristiche di questo contratto e quale deve essere la gestione da parte dell’azienda che lo attiva.
Che cos’è l’Apprendistato
L’apprendistato è un contratto finalizzato all’occupazione giovanile: si rivolge infatti a giovani di età compresa tra i 15 e i 29 anni.
Questo contratto è disciplinato dal Decreto Legislativo 15 giugno 2015 e successive modifiche (articoli 41-47).
La caratteristica primaria di questo contratto è l’aspetto formativo.
In parallelo all’attività lavorativa, i giovani svolgono un percorso di formazione all’interno dell’azienda. Grazie ad esso potranno acquisire le competenze necessarie per:
- il raggiungimento di una specifica professionalità (apprendistato professionalizzante)
- l’ottenimento di un titolo di studio (apprendistato di 1° e 3° livello)
Tipologie
Il contratto di apprendistato si suddivide in 3 tipologie diverse classificate in 1°, 2° e 3° livello.
Vediamo quali sono:
Apprendistato per la qualifica o il diploma professionale – 1° livello
→ Rivolto ai giovani tra i 15 e i 25 anni
Questo tipo di contratto porta l’apprendista al conseguimento del titolo di studio previsto nel contratto di lavoro.
Vengono alternati momenti di formazione teorica a scuola a momenti di formazione pratica in azienda, grazie a una stretta collaborazione tra imprese e istituti scolastici.
Apprendistato professionalizzante – 2° livello
→ Rivolto ai giovani tra i 17 e i 29 anni
Detto anche “contratto di mestiere”, questa tipologia di apprendistato è finalizzato ad apprendere un mestiere o ad acquisire una qualifica professionale.
Questo avviene attraverso l’attività lavorativa o la formazione professionalizzante svolte in azienda.
Apprendistato di alta formazione e ricerca – 3° livello
→ Rivolto ai giovani tra i 18 e i 29 anni
Questa tipologia di apprendistato è finalizzata al conseguimento di titoli di studio universitari o di alta formazione. Sono compresi:
- dottorati di ricerca
- diplomi di istituti tecnici superiori
- attività di ricerca
- praticantato per l’accesso alle professioni ordinistiche
Nota bene
Dal 1° gennaio 2022 è possibile assumere in apprendistato professionalizzante e senza limiti di età, anche:
- i lavoratori beneficiari del trattamento straordinario di integrazione salariale di cui all’art. 22 ter del Decreto Legislativo 14 settembre 2015, n. 148
- lavoratori beneficiari di indennità di mobilità o di un trattamento di disoccupazione (art. 47, comma 4, D.Lgs. n. 81/2015, come modificato dalla Legge di Bilancio 2022, Legge 30 dicembre 2021, n. 234, art. 1, comma 248)
Durata
L’apprendistato ha una durata minima di 6 mesi. La durata massima è invece stabilita dai singoli CCNL di settore, da accordi sindacali interconfederali o da accordi tra Università e Regione.
Inoltre, la durata dei contratti di apprendistato finalizzati al raggiungimento di un titolo di studio è determinata in relazione al titolo di studio da conseguire. E in alcuni casi non può superare i 3 o 4 anni.
Cosa succede al termine dell’apprendistato?
Al termine del contratto di apprendistato, si può procedere con la recessione del contratto, a condizione che ci sia stato un preavviso; altrimenti il rapporto di lavoro proseguirà come rapporto ordinario di lavoro subordinato a tempo indeterminato.
Quanto viene pagato l’apprendista?
Inquadramento e retribuzione dell’apprendista non possono essere inferiori di 2 livelli rispetto a quelli di un lavoratore qualificato che svolge la stessa mansione.
Inoltre gli apprendisti hanno diritto a:
- Ferie
- Permessi
- TFR
- Contributi Inps ai fini assistenziali e pensionistici
E in caso di malattia viene applicata la disciplina generale dei lavoratori subordinati.
Benefici per l’azienda
Come riporta il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, per l’azienda esistono una serie di benefici derivanti dall’assunzione con contratto di apprendistato.
- A livello retributivo: possibilità di inquadrare l’apprendista fino a 2 livelli inferiori rispetto a quello spettante in applicazione del contratto collettivo nazionale di riferimento. Oppure, in alternativa, stabilire la retribuzione dell’apprendista in misura percentuale e proporzionata all’anzianità di servizio.
- A livello contributivo: possibilità di beneficiare di un trattamento agevolato fino all’anno successivo alla prosecuzione dell’apprendistato come rapporto di lavoro subordinato ordinario.
- L’apprendista non rileva ai fini del raggiungimento dei limiti numerici presi in considerazione da leggi e contratti collettivi per l’applicazione di specifiche normative o istituti.
Conclusioni
In questo articolo abbiamo fatto una panoramica generale sulle caratteristiche e la gestione del contratto di apprendistato.
Se vuoi approfondire l’argomento puoi leggere → Apprendistato fino a che età: gli aggiornamenti del 2023